Il sito archeologico di “Su Romanzesu”, si trova immerso in una sughereta a circa 13 Km da Bitti. E’ un complesso sacro-abitativo, il cui nucleo originario è databile al bronzo medio (XVI sec. a.C.).
L’area è costituita da un villaggio di capanne circolari, il pozzo sacro, due templi a megaron e uno rettangolare, una struttura labirintica e un anfiteatro. Le capanne circolari, alcune anche molto grandi, hanno un pavimento lastricato o di terra battuta, un bancone che segue il perimetro murario e un focolare centrale. Le capanne non sono ancora state del tutto oggetto di scavo, esse infatti sono in totale un centinaio. Accanto a queste capanne (che sono il nucleo originario del sito), se ne trovano altre di forma ellittica che hanno restituito ceramiche della prima età del ferro.
A partire dal XIII sec. vengono costruiti numerosi edifici di culto: un tempio a pozzo (per il culto delle acque) con gradoni per le cerimonie collettive, due templi a megaron, un recinto con una sorta di labirinto: un percorso rituale che conduce in un vano centrale; in questa struttura sono stati rinvenuti delle armi votive in bronzo e quello che fin’ora è il più grande rinvenimento di perle in ambra: più di un centinaio di collane integre e altrettanti frammenti. Secondo gli archeologi, il sito da semplice villaggio si sarebbe trasformato in centro comunitario religioso, utilizzato fino all’VIII sec. d.C. quando l’area fu abbandonata.