Conosciuta già dal periodo nuragico, la ricotta è prodotta dal siero di lavorazione del formaggio. In passato veniva considerata un cibo da poveri per lo scarso valore nutritivo che ha. Viene prodotta stagionalmente e ne esistono di vari tipi, quella vaccina, quella caprina e quella ottenuta dal pecorino. Quest’ultimo tipo viene lavorata in due diversi modi e prende il nome o di “ricotta gentile” o di “ricotta mustia”. Il primo tipo si produce coagulando il siero residuo del pecorino; una volta coagulata, la ricotta viene estratta con un mestolo forato, messa negli appositi stampi e lasciata spurgare per qualche ora. La ricotta così ottenuta è morbida e cremosa e si può utilizzare per la preparazione di dolci, di primi piatti o mangiata da sola (lo stesso procedimento si usa per la ricotta vaccina e caprina). Il secondo tipo di ricotta ottenuta dal pecorino è la “mustia”o ricotta salata. Per la sua preparazione si procede come per la ricotta gentile, ma la spurgatura dura un giorno, dopo di che si passa alla pressatura (per eliminare l’umidità), alla salatura e infine a un’ulteriore disidratatura. La ricotta salata risulta così stagionata, per renderla ancora più gustosa spesso si procede anche all’affumicatura. Questo tipo di ricotta si utilizza sopratutto grattugiata per insaporire zuppe, pasta e minestre.